Società Semplice e Holding

Società Semplice e Holding: Il ‘Sandwich’ che non piace al Fisco

Società Semplice e Holding: cosa si intende per struttura “sandwich”?

Nel panorama della pianificazione fiscale societaria, sta emergendo con crescente frequenza una struttura che attira l’attenzione dell’Amministrazione finanziaria: il cosiddetto schema “sandwich”
con società semplice. Si tratta di un’architettura societaria apparentemente innocua, ma che può nascondere significative criticità sotto il profilo tributario.

Ma cosa si intende esattamente per struttura “sandwich”? Immaginate una costruzione a tre livelli, come un sandwich appunto: al vertice troviamo una società a responsabilità limitata che funge da holding principale, nel mezzo una società semplice che opera come sub-holding, e alla base le società operative o immobiliari, tipicamente altre S.r.l. Questa configurazione, che a prima vista
potrebbe sembrare una legittima organizzazione societaria, nasconde in realtà diverse potenziali criticità.

Punto cruciale

Il punto cruciale risiede nel modo in cui vengono gestiti i flussi dei dividendi all’interno di questa struttura. Le società operative distribuiscono i loro utili alla società semplice intermedia che, per
sua natura fiscale, è un soggetto trasparente. Questo significa che i redditi vengono automaticamente imputati ai soci, in questo caso principalmente alla holding di vertice. Sembra tutto lineare, ma è proprio qui che si annidano i primi segnali d’allarme per il fisco.
L’Agenzia delle Entrate guarda con particolare attenzione a queste strutture per diversi motivi. In primo luogo, l’interposizione della società semplice modifica il percorso naturale dei dividendi,
creando un passaggio intermedio che potrebbe non avere altra giustificazione se non quella di ottenere un vantaggio fiscale. Ma non è solo questo a destare preoccupazione.

Un elemento che spesso emerge nelle verifiche fiscali è la mancanza di sostanza economica della società semplice interposta. Ci si trova frequentemente di fronte a entità prive di una vera struttura
operativa, senza personale, senza una sede effettiva, in pratica dei meri contenitori giuridici. È come se nel nostro sandwich il ripieno fosse vuoto, una situazione che inevitabilmente attira l’attenzione degli verificatori.

Analisi del processo decisionale interno

La questione si complica ulteriormente quando si analizza il processo decisionale all’interno di queste strutture. Spesso emerge che tutte le decisioni vengono prese direttamente dalla holding di
vertice, mentre la società semplice interposta si limita a ratificare formalmente scelte già determinate. Questa mancanza di autonomia gestionale è un altro campanello d’allarme per
l’Amministrazione finanziaria.
Ma quali sono i rischi concreti per chi adotta questa struttura? Le conseguenze possono essere significative. L’Agenzia delle Entrate può contestare l’intero impianto, disconoscendo la funzione
della società semplice interposta e riqualificando direttamente i flussi di dividendi. Questo significa non solo il recupero delle imposte che si ritenevano risparmiate, ma anche l’applicazione di pesanti sanzioni.

Come tutelarsi

Come può allora un imprenditore o un professionista tutelarsi se intende utilizzare una struttura simile? La chiave sta nella sostanza oltre che nella forma. È fondamentale che la società semplice interposta svolga una reale attività di gestione patrimoniale, documentabile e verificabile. Questo significa dotarla di una struttura operativa adeguata, di personale qualificato, di una sede effettiva
e, soprattutto, di un’autonomia decisionale reale.
La documentazione gioca un ruolo cruciale. È essenziale conservare evidenza di tutte le attività svolte, delle decisioni prese, dei contratti di servizio stipulati. Ogni scelta deve essere motivata da
ragioni economiche concrete, non dal mero desiderio di ottenere un risparmio fiscale. In pratica, il nostro sandwich deve avere un ripieno sostanzioso e genuino.

Tempistica delle operazioni

Un altro aspetto da non sottovalutare è la tempistica delle operazioni. La costituzione della struttura in prossimità di importanti distribuzioni di dividendi o modifiche societarie non giustificate
da eventi economici sono elementi che possono attirare l’attenzione del fisco. È importante che ogni modifica organizzativa sia supportata da valide ragioni economiche e sia adeguatamente
documentata.

In conclusione, Società Semplice e Holding: il ‘Sandwich’ che non piace al Fisco rappresenta una struttura con società semplice che non è necessariamente illegittima, ma richiede una particolare attenzione nella sua implementazione e gestione. Non basta creare una costruzione formalmente corretta: è necessario riempirla di contenuti sostanziali, di attività reali, di decisioni autonome e documentate. Solo così si può sperare di superare un eventuale scrutinio dell’Amministrazione finanziaria.
Per gli operatori del settore, il consiglio è quello di valutare attentamente l’adozione di queste strutture, soppesando i potenziali vantaggi con i rischi connessi. È fondamentale progettare l’architettura societaria non solo in funzione del risparmio fiscale, ma soprattutto delle reali esigenze organizzative e gestionali dell’impresa. In questo modo, il nostro “sandwich” societario
non sarà solo un involucro vuoto, ma una struttura solida e difendibile di fronte a qualsiasi verifica fiscale. Per avere maggiori informazioni contattaci

 

Pillole informative
Schema "Sandwich"
Struttura a tre livelli: s.r.l. holding, società semplice intermedia, s.r.l. operative.
Strategie di tutela
- Dotare la società semplice di reale attività di gestione patrimoniale;
- Garantire autonomia decisionale documentabile;
- Conservare evidenza di tutte le attività e decisioni;
- Motivare le scelte con ragioni economiche concrete.
Tempistiche
Evitare costituzioni in prossimità di distribuzioni di dividendi o modifiche societarie.


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