Fattura elettronica, facciamo chiarezza: tutto ciò che c’è da sapere

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Emettere la fattura elettronica è diventato un obbligo dal 1° gennaio del 2019, mandando in pensione definitivamente la soluzione cartacea, ormai senza più valore. Questa nuova pratica è diffusa soprattutto tra privati e la sua emissione deve avvenire entro 10 gg dalla prestazione professionale; va poi registrata entro il 15 del mese successivo. Ma quali sono le informazioni fondamentali a riguardo? Scopriamole.

La fattura elettronica è, come suggerisce il nome, in formato digitale e va trasmessa attraverso il Sistema di Interscambio (SDI). Questa modalità di invio la differenzia dalla controparte cartacea e presenta diversi vantaggi. In primis, genera risparmi, visto l’aumento dei controlli per contrastare l’evasione fiscale e permettendo allo Stato di migliorare la gestione delle risorse a disposizione. Inoltre, la fatturazione elettronica favorisce il processo di digitalizzazione delle imprese e permettere loro di evolversi seguendo i dettami dell’industria 5.0, interamente votata alla tecnologia.

Più semplicemente, vengono di gran lunga ridotti i falsi, le duplicazioni, gli smarrimenti, gli errori di registrazione e pagamento, riducendo anche i tempi di emissione. Oltre ciò, con la fatturazione elettronica i costi di stampa, spedizioni e marche da bollo vengono azzerati. Le autorità avranno così modo di controllare immediatamente la corrispondenza tra Iva dichiarata e versata. Tutti i professionisti sono obbligati a utilizzarla, ma sono esenti per il momento ASD, medici, farmacie, produttori agricoli e lavoratori autonomi o imprese che rientrino in regime forfettario o di vantaggio. L’obbligatorietà è stata estesa anche nei rapporti tra privati e B2B.

Sul mercato sono presenti molti software che permettano di creare una fattura elettronica, inserendo il destinatario, il tipo di documento, la data e il numero corrispondente (progressivo). Lo SDI verifica i dati immessi e l’indirizzo PEC di chi la riceverà, e si occuperà di consegnarla. L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione un servizio gratuito per conservare tutte le fatture.

Quali sono le sanzioni in caso di inosservanza? Dal 90 al 180% dell’imposta relativa all’imponibile non correttamente documentato o registrato nel corso dell’esercizio.

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