COVID19: prevenire il “rischio da quarantena” in azienda.
Definizione di quarantena:
➡️ la quarantena, si riferisce alla restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi.
Confindustria, con una nota che fa riferimento al DPCM del 03 novembre 2020, individua il “rischio da quarantena” come un rischio che le aziende dovrebbero prendere in considerazione in quanto potrebbe rivelarsi gravoso in termini di produttività.
Infatti ⤵️:
️ l’azienda potrebbe andare incontro ad un coinvolgimento nell’individuazione del contatto stretto con conseguente potenziale adozione di misure di quarantena (individuale o collettiva) da parte delle Autorità Sanitarie, con evidenti riflessi negativi sull’operatività.
️ L’indagine per l’individuazione del contatto stretto (contact tracing) è di fondamentale importanza sia per contenere la diffusione del virus, sia per interrompere la catena del contagio.
Confindustria espone dunque una serie di ulteriori misure finalizzate a prevenire possibili provvedimenti di quarantena:
monitoraggio continuo attraverso la somministrazione di tamponi antigenici rapidi a tutti i lavoratori, prevenendo possibili contagi;
️ laddove possibile, tarare l’organizzazione aziendale, per la parte del lavoro in presenza, in modo da prevenire il contatto stretto (e non solamente il rispetto del metro di distanza). In questo senso, si potrebbe pensare di:
ampliare a due metri il distanziamento tra le persone/postazioni di lavoro ovvero (o in aggiunta) organizzare la disposizione dei posti di lavoro evitando il contatto “faccia a faccia”;
disporre l’uso permanente della mascherina chirurgica , anche nei luoghi di lavoro (es. open spaces) che non sono spazi comuni;
per le ipotesi maggiormente a rischio (contatti continuativi ravvicinati) prevedere l’uso dei DPI (mascherine FFP2).